FACE OFF – FESTIVAL DIFFUSO
PORTO D’ARTE – MARANO LAGUNARE (UD)
17 luglio ore 21.15 – Piazza Vittorio Emanuele
Compagnia Adarte (Toscana)
NATA FEMMINA– Solo
Ideazione regia e coreografia Paola Vezzosi
con Isabella Giustina
produzione ADARTE
Con il sostegno di MIBACT-Spettacolo dal vivo e Regione Toscana-Settore Spettacolo e per le residenze Cango/Centro di produzione sui linguaggi del corpo e della danza, (Firenze), Versiliadanza – Teatro Cantiere Florida/Flow Residenze Creative
Lo spettacolo qui presentato è un solo estratto da Nata Femmina, un lavoro che riflette sulla condizione della donna. Il sorriso delle donne si spezza ogni giorno, in ogni luogo, ad ogni età, milioni di volte sotto il peso di usi e costumi di popoli “in via di sviluppo” ma anche sotto il peso di desideri sacrificati, di indoli addomesticate, a favore di interessi omologanti e arroganti di popoli “emancipati”. Ancora prima del femminicidio, della violenza domestica, delle spose bambine, si fa avanti la dimensione più ordinaria degli stereotipi, contro cui l’urlo non sa alzarsi altrettanto istintivo ed immediato. L’idea di una femminilità “consona” alla “natura” di donna, anche quando non ci limita, ci confonde, e non sempre la colpa è di qualcuno altro. Quelle piccole lotte quotidiane per un’uguaglianza di valore sono da condurre talvolta anche contro se stesse. Una libertà violata pesa più di una possibilità negata, ma di questa negazione si nutrono i delitti.
Compagnia Ersilia Danza (Veneto)
CALLAS CRUMBS
progetto, coreografia, regia e testi Laura Corradi
creato con Midori Watanabe, Carlotta Plebs, Alberto Munarin
assistente coreografa e montaggio sonoro Midori Watanabe
disegno luci e allestimenti scenici Alberta Finocchiaro
direzione organizzativa Augusto Radice
promozione Alberta Finocchiaro
produzione Estate Teatrale Veronese, Comune di Verona, Festival Internazionale Nuova Danza (FIND), Cagliari
con il sostegno di MIBACT, Dipartimento Spettacolo, Regione del Veneto-ARCO
Ci sono suoni che incantano, che fermano il tempo, che riportano a zero, trascinano in alto, nell’aria, e poi molto in basso, nella terra e in acque profonde. Entrano nel corpo e vibrano con il sangue, rallentano il cuore e ripuliscono il pensiero.
Eppoi d’un tratto non c’è più corpo, mare, monaci, balene, ghiacci, nè teatri né pubblico, non si distingue più nulla , solo un acuto sublime che si stacca verso l’alto e resta sospeso.
E non c’è più tempo, in quel tempo irreale e incantato che è più vicino alla verità di qualsiasi altro, quando ci si sparpaglia l’anima in quel tutto che sta fuori di noi, e diventiamo parte di una polvere che danza e canta sospesa, fatta di particelle tutte uguali, tutte della stessa origine, della stessa sostanza, forse davvero quella dei sogni… (Laura Corradi)
PRESENTAZIONE DEI LAVORI DEI PARTECIPANTI AI LABORATORI