𝑖𝑑𝑒𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒 𝑟𝑒𝑔𝑖𝑎 Camilla Giani
𝑐𝑜𝑛 Camilla Giani, Sabrina Mazzuoli
musiche originali: Marco Mazzi
testi estratti da: “Il Vagabondo delle stelle” Jack London e “Ripararsi”, Elena Cavaciocchi
editing musicale: Camilla Giani produzione: Compagnia degli Istanti
SFM (Sintonia Fine Manuale) è una indagine sulla necessita di mettersi in ascolto nelle relazioni e sulle possibilità compositive insite nella casualità.
I danzatori improvvisano ad occhi chiusi nel silenzio; sono consapevoli di stare interagendo l’uno con l’altro ma non hanno stimoli sensoriali diretti a sostenere il dialogo che si sposta su un piano puramente immaginario.
Ogni spettatore viene dotato di cuffie per poter ascoltare in streaming, con il proprio device, una soundtrack da ascoltare individualmente, potendo scegliere tra un archivio di brani molto diversi tra loro. Attraverso l’alternanza di ambienti sonori diversi – tra i quali il silenzio – influenziamo la percezione e lettura dell’azione scenica da parte del pubblico che potrà sperimentare come la propria percezione della realtà sia costantemente assoggettata alla corrente emotiva, che in questo caso, è stimolata dal suono. In questo modo è lo sguardo del pubblico che crea la performance, in base a una esperienza individuale, mentre i performer si abbandonano ad un processo meditativo di immaginazione compositiva nella percezione dell’altro.
La sensibilità̀ dei performer nell’abbandonarsi ad un esercizio di immaginazione compositiva danzando ad occhi chiusi nella percezione dell’altro, offre agli spettatori la libertà di far apparire immagini, relazioni e storie permettendo lo sviluppo di una vision attiva e creative e contemporaneamente stimolando la percezione dei reali legami che ci sottendono e che si manifestano attraverso combinazioni casuali e uniche.
La visione della performance, come “atto sacro collettivo” mi spinge a cercare una dimensione temporale collettiva per il ‘gruppo’ che agisce questo rito, includendo all’interno del processo performers e testimoni (Camilla Giani)
Questo progetto è inserito in un più ampio percorso di ricerca chiamato APOFENIA.